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EdC / frasi


L'Economia di Comunione in 14 frasi

Per comprendere a fondo tutti i risvolti e le implicazioni dell'Economia di Comunione bisognerebbe leggere molto. Tuttavia il messaggio è, come per molte cose veramente importanti, estremamente semplice.
Qui a seguire ho riportato delle frasi, riprese dal DVD sull'argomento edito da CittaNuova nel 2008 (dove queste frasi sono lo spunto per ulteriori approfondimenti), che permettono di riassumerne i tratti salienti e l'importanza per il futuro dell'economia mondiale.


Ritorno all'Economia Civile come futuro sostenibile

"Fino alla fine del '700 il modo di trattare l'economia è tipico della scuola di pensiero dell'Economia Civile. Poi la scuola dell'Economia Politica prende il sopravvento. la differenza è in poche parole questa: che nella prospettiva di studio dell' Economia Civile, la società civile, cioè a dire le Associazioni, le chiese, le organizzazioni varie hanno un ruolo anche nell'economico. Nella prospettiva, invece, dell'Economia Politica, le espressioni della società civile organizzata hanno un ruolo che precede, che riguarda la sfera culturale e quella politica, ma non quella economica. Questa divisione non è più in grado di funzionare. Cioè non è più possibile tenere separato il momento della produzione del reddito, della ricchezza, dal momento della sua distribuzione. Ed è questa la ragione per cui da alcuni anni a questa parte, l'altra prospettiva, quella dell'Economia Civile, torna ad emergere."
Stefano Zamagni - Prof. di Economia, Università di Bologna

La causa primaria del terrorismo

"Non si poteva infatti non riconoscere che una delle cause più profonde del terrorismo, che grava sul nostro mondo, risiede nello spaventoso squilibrio esistente tra paesi ricchi e paesi poveri."
Chiara Lubich - Convegno EdC - Castelgandolfo 2004

Un nuovo modo di fare impresa

"Ho pensato che si potevano far nascere fra i nostri delle aziende, in modo da impegnare le capacità e le risorse di tutti per produrre insieme ricchezza a favore di chi si trovava nella necessità. La loro gestione doveva essere affidata a persone competenti, in grado di farle funzionare efficacemente e ricavarne degli utili. Questi dovevano liberamente essere messi in comune. E cioè, in parte essere essere usati per gli scopi stessi della prima comunità cristiana: aiutare i poveri e dar loro da vivere finchè abbiano trovato un posto di lavoro. Un'altra parte per sviluppare strutture di formazione per Uomini Nuovi, cioè persone formate ed animate dall'amore, atte a quella che chiamiamo la Cultura del Dare. Un'ultima parte, certo, per incrementare l'Azienda."
Chiara Lubich - Laurea Honoris Causa in Economia - Piacenza 1999

L'EdC come esempio di Economia Civile

"E se uno mi dovesse chiedere: 'qual'è l'esempio, oggi, più chiaro, più evidente di Economia Civile?', la mia risposta è 'L'Economia di Comunione'. Perchè gli imprenditori e tutti coloro che operano nell'Economia di Comunione hanno capito sulla propria pelle esattamente questa missione: che è quella di Civilizzare i mercati."
Stefano Zamagni - Prof. di Economia, Università di Bologna

I Poli Industriali EdC come esempio di realizzazione pratica

"Questa esperienza (NdR: quella dei Poli Insdustriali EdC, ed in particolare del Polo Lionello, e della sua inaugurazione) anche perchè permette di dimostrare concretamente, con un opera, che è possibile mobilitare risorse finanziarie della gente, se tu alla gente dai un fine da raggiungere, uno scopo da perseguire. E quindi ho motivo di ritenere che questo polo possa essere imitato anche da altre realtà, per consentire la crescita dimensionale delle imprese dell'Economia di Comunione."
Stefano Zamagni - Prof. di Economia, Università di Bologna

La Provvidenza

"Non bisogna tuttavia dimenticare un altro elemento essenziale: la Provvidenza, che ha accompagnato costantemente lo sviluppo dell'Economia di COmunione in questi anni. E si sperimenta che dopo ogni scelta controcorrente, Dio non fa mancare quel Centuplo che Gesù ha promesso: un introito inatteso, un'opportunità insperata, l'offerta di una nuova collaborazione, l'idea di un nuovo prodotto di successo..."
Chiara Lubich - Laurea Honoris Causa in Economia - Piacenza 1999

La Coerenza

"Gli attori delle imprese dell'Economia di Comunione cercano di seguire, seppure nelle forme richieste dal contesto di una organizzazione produttiva, lo stesso stile di comportamento che vivono in tutti gli ambiti della vita: siamo infatti convinti che occorre informare dei valori in cui si crede ogni momento della vita sociale, e quindi anche economica, che così diventa anch'essa luogo di crescita umana e spirituale."
Chiara Lubich - Laurea Honoris Causa in Economia - Piacenza 1999

Superare l'assistenzialismo

"Non basta un po' di carità, qualche opera di misericordia, qualche piccolo superfluo di singole persone, per raggiungere il nostro scopo. Occorre che aziende intere, imprese, mettano in comune veramente il loro utile."
Chiara Lubich - Convegno EdC - Castelgandolfo 2001

Gli indigenti come parte del progetto

"Coloro che si trovano in difficoltà economica, i destinatari di una parte degli utili, non sono visti semplicemente come assistiti o beneficiari dell'impresa: essi sono invece membri essenziali del progetto, all'interno del quale essi fanno dono agli altri delle loro necessità. Vivono anch'essi la Cultura del Dare. L'enfasi non è posta sulla filantropia da parte di alcuni, ma piuttosto sulla condivisione, dove ciascuno dà e riceve, con pari dignità, nell'amito di una relazione di reciprocità."
Chiara Lubich - Laurea Honoris Causa in Economia - Piacenza 1999

La valorizzazione del mercato

"In altre parole, noi non possiamo pensare di aiutare i meno dotati, alla vecchia maniera, con il sussidio o con l'elemosina, ma coinvolgendoli nel processo decisionale e particolarmente nella sfera del mercato. Quindi il bello dell'Economia Civile è che valorizza l'economia di mercato. E' il capitalismo che la sta distruggendo, perchè riduce sempre più i mercati: li riduce solo per i più efficienti. (...) Ecco allora che nel momento in cui, io prevedo che si rinuncerà al principio gerarchico, le imprese torneranno ad essere Civili, come lo furono all'inizio, nel 1400 quando nacque l'economia di mercato."
Stefano Zamagni - Prof. di Economia, Università di Bologna

Trasformare dall'interno

"L'Economia di Comunione, quindi, non si presenta tanto come una nuova forma di impresa alternativa a quelle già esistenti. Piuttosto essa intende trasformare dal di dentro le usuali strutture d'impresa, siano esse cocietà pre azioni, cooperative od altro, impostanto tutti i rapporti intra ed extra aziendali alla luce di uno stile di vita di comunione. Il tutto nel pieno rispetto degli autentici valori dell'impresa e del mercato."
Chiara Lubich - Laurea Honoris Causa in Economia - Piacenza 1999

Per una nuova scienza economica

"Occorre che l'Economia di Comunione non si limiti ad esemplificazioni nel realizzare imprese nuove ispirate ad essa, con qualche commento di chi è più o meno esperto, ma occorre che diventi una scienza, con la partecipazione di economisti preparati, che sappiano delinearne teoria e pratica, confrontandola con altre coorenti economiche, suscitando scuole, da cui molti possano attingere. E' per questo che urge far nascere delle scuole per imprenditori, economisti, professori, studenti di economia, per ogni componente dell'azienda."
Chiara Lubich - Convegno EdC - Castelgandolfo 2001

Non tutti (per fortuna) sono Homo Economicus

"Bisogna far capire a tutti, ma sopratutto agli studiosi, che se nelle Università, nei libri che scrivono, continuano a scrivere cose di economia basate sull'assunto antropologico dell'Homo Economicus, questi studiosi fanno un cattivo servizio alla verità. Perchè non è vero che tutti seguono il comporamento dell'Homo Economicus. C'è un'alta percentuale , di maggioranza, che invece esibisce comportamenti di tipo reciprocante. Io vedo che gli studenti più intelligenti, più capaci, amano interessarsi di queste cose. E questo è un bel segno di speranza."
Stefano Zamagni - Prof. di Economia, Università di Bologna

La storia del Calabrone che non poteva volare

"Bisogna agire a livello delle opere. Cioè bisogna che noi si sia in grado di testimoniare con le opere che queste idee non sono solamente idee, ma possono incarnarsi e generare risultati positivi dal punto di vista del mercato. (...) Queste iniziative sono importanti non solo per i risultati che producono, ma sopratutto per il messaggio che veicolano all'esterno. Cioè a dire per il significato simbolico: mostrare che ci sono delle imprese che operano dentro il mercato, con una logica che è diversa da quella tradizionale dell'Homo Economicus, da fastidio. Perchè è come la vecchia storia tipica della fisica Newtoniana, del Calabrone: in base alle leggi della fisica Newtoniana, il calabrone non può volare, perchè l'apertura alare è troppo piccola rispetto al peso del corpo. Però il calabrone vola. Eppure interi libri fino a tutto l'800, indicavano che il calabrone non poteva volare. C'è voluta la fisica di Einstein, per spiegare, con la sua teoria della Relatività, perchè il calabrone può volare. Qui è esattemente la stessa cosa: per molti, questi soggetti non possono avere successo. E invece hanno successo."
Stefano Zamagni - Prof. di Economia, Università di Bologna

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